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Ieri a Sedico per il convegno “Cooperare in quota” promosso da Legacoop Veneto

18 Dicembre 2024
Ieri a Sedico per il convegno “Cooperare in quota” promosso da Legacoop Veneto

Nella giornata di ieri siamo andate in trasferta a Sedico, nel Bellunese, per la seconda edizione del convegno “Cooperare in quota. La cooperazione a servizio della montagna” promosso da Legacoop Veneto a pochi giorni dalla Giornata internazionale della montagna dell’11 dicembre.

Punto di partenza per riflettere sul ruolo della cooperazione nel contrastare lo spopolamento delle aree montane e sul modello delle “cooperative di comunità” che qui trovano terreno fertile di nascita e sviluppo, un’indagine realizzata dall’Università di Padova in collaborazione con Legacoop Veneto.

Lo studio ha innanzitutto tracciato una fotografia globale delle oltre 120 imprese cooperative iscritte all’albo ministeriale della provincia di Belluno che generano un fatturato globale di 325 milioni e 800mila euro e impiegano quasi 2400 lavoratori (anno 2023). L’obiettivo era indagare lo stato di salute delle cooperative, con un focus specifico sulle “cooperative di comunità”. Nonostante manchi una normativa nazionale unitaria, e per il Veneto anche quella regionale, molte cooperative del territorio di fatto già lo sono e, in tanti casi, anche sentono di esserlo, identificando nella comunità il loro destinatario privilegiato nonché il protagonista del loro progetto imprenditoriale: l’86% delle coop rispondenti, infatti, dice di riconoscere nel proprio operato almeno un elemento caratteristico delle cooperative di comunità.

Con ambiti d’intervento diversi, in effetti dimostrano come la cooperazione possa avere una funzione strategica per garantire una serie di servizi e attività altrimenti a forte rischio di chiusura: si pensi solo ai bar e ai negozi di prossimità, che oltre a essere esercizi commerciali sono anche luoghi di socialità e di coesione. E infine, si tratta di esperienze in cui la cooperazione spesso figura fondamentale per valorizzare e tutelare le zone montane, rafforzarne e mantenerne vive le comunità.

L’indagine si è poi concentrata sulle quasi 40 cooperative che hanno risposto al questionario, un campione molto significativo per dimensione (mappato il 73% del fatturato complessivo), attività e impatto socioeconomico sul territorio (8639 soci e 1645 dipendenti), tra cui molte associate a Legacoop Veneto. Si tratta perlopiù di cooperative di recente costituzione (oltre il 35% è nato tra il 2000 e il 2021), con un numero di soci compreso tra 1 e 25 (circa il 39%) e con meno di 50 dipendenti (il 36% ne ha tra 1 e 10, il 28% circa tra 11 e 50), caratteristiche tipiche delle imprese nelle zone montane. Tuttavia non mancano cooperative di medie (25%) e grandi dimensioni (22,2%), a conferma della varietà nel panorama cooperativo locale. Sono nate con le finalità di offrire servizi nuovi alla comunità di appartenenza (48%), garantirne la sopravvivenza (circa 21%) e preservare le tradizioni (oltre 19%),

Tra le principali sfide che le cooperative si trovano ad affrontare quotidianamente, la concorrenza del mercato (66%), l’inefficienza di servizi e infrastrutture (45%) oltre alla difficoltà di reperimento di personale (66%). Ed è scarsa la presenza di soci giovani: il 50% ne conta meno di 10 a conferma della criticità del ricambio generazionale, percepito come “rischio futuro” da oltre il 40% delle cooperative indagate.